Inizio con le cose note: questo sito è la creazione di un padre, uno smanettone e un investitore.
No, non soffro di disturbo di personalità.

padre investitore hacker (sì, è chatgpt)

L’investitore, beh, ormai dovrebbe essere evidente: questo sito parla di finanza personale. Mica stiamo a pettinare bambole.

Anche lo smanettone si nota. Questo sito non ha fronzoli e si carica in millisecondi. Ne vado fiero. Rispetta il principio KISS.

Il padre è il leit-motiv di questo sito, il tema di fondo. Prima di essere padre non mi ponevo il problema di come investire i soldi. Non c’era mica chissà quale motivo per guardare negli occhi un futuro di 20 anni.

Figlio mio: grazie anche per questo.

Tu sai bene quale è la mia strategia per mio figlio.

Una domanda che spesso mi fanno, quando dico che lui ha il suo portafoglio e tra 20 anni potrà decidere cosa fare:

Ma non è diseducativo risolvergli tutti i problemi?

E la risposta è ben servita sul piatto d’argento:

E che deve morire di fame per essere ben educato?

Però il problema me lo pongo. La mia compagna e madre di mio figlio anche. La risposta fuori dal piatto d’argento è più articolata:

  • avere un discreto capitale è una cosa che bisogna saper gestire;
  • per saperlo gestire bisogna saper pensare a cosa è importante e cosa no;
  • per distinguere l’utile dal futile bisogna aver ricevuto una buona educazione;
  • la buona educazione garantisce l’indipendenza anche senza il discreto capitale.

Guarda, facciamo un gioco per capirci. Faccio una tabella per prevedere il futuro. Facciamo finta di avere due persone, uno che è più intraprendente e l’altro che è un pigrone, e vediamo cosa succede se gli diamo o no un capitale iniziale con cui partire.

IntraprendentePigrone
Con capitale inizialeInveste su sé stesso.
Aumenta il suo reddito.
Lo spende. Punto.
Senza capitale inizialeLavora per guadagnare
Ottiene il capitale iniziale.
Investe su sé stesso.
Aumenta il suo reddito.
Reddito di cittadinanza?

A me piace fare queste tabelline perché si scopre cosa è importante. Il capitale iniziale sì, per carità, tanta roba: ciò che fa la differenza è essere intraprendenti.

E per essere intraprendenti bisogna essere allenati ad esserlo. Ecco qui tutta l’importanza dell’educazione.

Noi in casa abbiamo deciso di praticare la disciplina positiva.

Ora io non so perché, ma in Italia la chiamano “educazione dolce” o “educazione gentile”. Dolce e gentile non rendono bene l’idea, a me sanno tanto di permissivismo. Ugh.

A me piace molto la parola: disciplina. Però non sono i figli, ma i genitori che devono essere disciplinati. Loro devono fare un lavoro enorme e interminabile su di sé stessi per poter educare un bambino.

Se tu non sei in grado di dominare le tue emozioni, come pensi di insegnare a un bambino come gestire le sue?

Ti ricordi che ti ho parlato dello stoicismo: di tutti i metodi educativi la disciplina positiva è quella che penso sia più allineata allo stoicismo. Sì, per me è il modo migliore di educare i genitori.

Educati i genitori, i figli vengono da sè. Loro si segnano tutto, tutto.

Torniamo alla domanda iniziale:

Ma non è diseducativo risolvergli tutti i problemi?

La risposta è che bisogna educare noi stessi (genitori): i figli, di conseguenza, sapranno scegliere cosa fare.

Disciplina positiva. Memento. Anche su Instagram.

Un abbraccio,

/PsB