Mi sono licenziato senza un piano. Molto male: avrei potuto fare più soldi.

Primo errore: auto aziendale

Erano ormai mesi che desideravo cambiare. Ho messo in ordine il mio cervello, buttato giù una strategia di massima e ho contattato io le aziende che mi interessavano (tutte collegate alla mobilità elettrica).

Avevo un’auto aziendale: una 500.

Sì, ma anche tu che prendi la 500.

L’ho presa perché si era rotta la mia e pensavo che fosse arrivata alla fine (anche le prese in giro dei miei stimatissimi colleghi avevano contribuito). I listini delle auto non sono compatibili con la mia indipendenza finanziaria, quindi ho preso l’auto aziendale:

  • che costasse il meno possibile
  • che fosse in pronta consegna

C’erano due sole auto disponibili: una 500 bianca e una 500 nera. Io l’ho scelta bianca. Mi hanno consegnato quella nera. Canone 275 €/mese.

Dopo qualche tempo il mio collega Antonio, che nella vita precedente aveva l’officina, mi ha detto: “ma guarda che con 80 euro ripari la tua”.

Come sempre lui aveva ragione e io mi sono ritrovato con un parco macchine che neanche il principe Ibn Abd El Salame. Tutti rottami, dicono le pettegole. Intanto pure il bimbo aveva l’auto. Un giorno tutto questo sarà tuo.

Rileggo il contratto: avrei dovuto pagare una penale del 30% per ogni mese rimanente. Più IVA. Un bagno di sangue.

Poi a un certo punto ho preso una grandinata violenta, e ho segnalato la cosa per l’assicurazione. Avrei pagato “solo250 euro di franchigia per sistemare tutta la carrozzeria.

Quando ho dato le dimissioni l’azienda ha deciso di non tenere l’auto aziendale. Suppongo che nessuno morisse dalla voglia di fare le trasferte in Ferrari usando una 500.

Quando l’incaricato del noleggio è andato a prenderla a fine Luglio, ha compilato questo verbale di riconsegna:

verbale riconsegna

Agevolasi per i posteri foto scattata alla riconsegna.

bonnie and clyde car

Ho vissuto l’estate con apprensione: mò mi massacrano di penali!

La settimana scorsa (metà Settembre) finalmente hanno fatto i conti:

  • Penale restituzione anticipata: € 1.627,20
  • Franchigia danni: € 250,00

Sono scampato perché avevo preso la grandinata e ho aperto la pratica assicurativa!

Ecco quello che ho imparato:

  1. Non prendere l’auto aziendale (specialmente se vuoi cambiare lavoro).
  2. Segnala qualsiasi danno.

Secondo errore: TFR in azienda

Giustamente mi chiederai:

Ma come ha fatto l’azienda a farti pagare penali?

Facile: mi hanno trattenuto il TFR.

Ma hai lasciato il TFR in azienda?????

Mi cospargo il capo di cenere: 10 anni fa avevo lasciato il TFR in azienda per poter scegliere meglio, poi dopo qualche anno l’azienda ha cambiato CCNL da commercio a metalmeccanico, e io ho scelto di metterlo nel fondo pensione. Quindi ero convintissimo che il TFR fosse ormai al sicuro dentro il fondo pensione.

E invece avevo ancora 11000€ di TFR pregresso in azienda!

Me ne hanno liquidati meno di 5000€.

Ecco quello che ho imparato:

  1. Non lasciare mai il TFR in azienda: lo possono trattenere.
  2. Fai il possibile per trasferire il pregresso al fondo pensione.

Terzo errore: fondo pensione

Tu sai che puoi versare fino a 5168€ annui nel fondo pensione, e evitare di pagare l’aliquota IRPEF marginale (43% nel mio caso).

Quello che devi ricordare è che non appena fai anche solo un giorno di disoccupazione puoi ritirare tutto dal fondo pensione negoziale, perché perdi i requisiti di partecipazione. Paghi una tassa del 23% (e non del 43%). La dicitura precisa è: “Riscatto al 100% per dimissioni volontarie o cambio di contratto lavorativo”.

Quindi è molto meglio avere un fondo pensione negoziale, prima di licenziarsi versare di botto la somma per raggiungere 5168€, e poi ritirare tutto al primo giorno di disoccupazione.

Due conti:

  • 5168€ * 43% = 2222€ di IRPEF
  • 5168€ * 23% = 1189€ di tasse
  • 2222€ - 1189€ = 1033€ di guadagno!

Ecco quello che ho imparato:

  1. Se ti licenzi, fai un megaversamento al fondo pensione negoziale (se necessario aprilo).
  2. Abbi sempre un fondo pensione aperto parallelo per tenere l’anzianità.
  3. Appena sei disoccupato o cambi contratto, ritira tutto dal fondo negoziale.

Sul fondo pensione mi sa che toccherà tornarci, perché in realtà potrebbe essere usato come fondo di emergenza.

Conclusione: abbi un piano

L’auto aziendale, il TFR e il fondo pensione non sono stati tre errori distinti. Il problema vero è che non avevo un piano d’uscita dettagliato. Avevo tanta voglia di cambiare e ho trascurato dettagli che hanno fatto la differenza tra perdere migliaia di euro e guadagnarne più di mille.

Devi pianificare le tue dimissioni come pianifichi i tuoi investimenti.

Io ho sbagliato. Tu puoi farlo bene.

Checklist

  • Auto aziendale: apri pratica con l’assicurazione.
  • Fondo pensione aperto: aprilo per tenere traccia dell’anzianità contributiva.
  • Fondo pensione negoziale: aprilo e versaci la cifra per arrivare a 5168€.
  • TFR: toglilo dall’azienda e fallo trasferire al fondo pensione (negoziale se vuoi avere le palanche in mano, altrimenti aperto)

Un grande abbraccio,

/PsB